Sede della Gazzetta d'Alba
La sede della Gazzetta d'Alba, situata in piazza San Paolo, è, come la Casa Angela, dello stesso autore, il risultato di una riplasmazione pressoché totale di un edificio costruito negli anni Sessanta. Il progetto complessivo degli edifici legati alla Compagnia e alla chiesa di San Paolo, prevedeva, originariamente, un campanile non realizzato che avrebbe, con la sua altezza, caratterizzato la piazza. Questa proposta non venne attuata, e conseguentemente si ebbe un angolo morto proprio in uno degli spigoli che definiscono il piazzale. La soluzione scelta dagli architetti consiste nel mantenere la struttura del precedente edificio, eliminando tutti i tamponamenti, riproponendo la soluzione dell'elemento alto sull'angolo, in maniera da inserire una componente distintiva nella grande spianata sulla quale si affaccia il complesso paolino, altrimenti abbastanza anonima. Il palazzo si smarca dunque dall'insieme circostante in modo particolare per la sua verticalità, accentuata dalle esilissime colonnine bianche che interpretano la partitura decorativa e strutturale che è il leitmotiv dell'edificio nell'area centrale e per il suo coronamento: una grande arcata che richiama quella presente nella facciata del vicino Tempio paolino. La scelta del mattone come materiale di rivestimento della facciata, presente anche nella maggior parte delle realizzazioni albesi di Trisciuoglio, si ricollega a una tradizione locale, e richiama anche le fasce decorative degli edifici attigui.
Pompeo Trisciuoglio, nato a Torino il 24/09/1936, ha compiuto i suoi studi tra Roma (dove è stato allievo di alcuni tra i protagonisti più noti della scuola romana) e Torino, formandosi sotto la guida di personaggi come Mollino, Passanti e Aloisio. Tra i suoi progetti ricordiamo i Piani di Recupero Della Provvidenza in via Govone, Altavilla, San Cassiano e Corte Bonardi ad Alba, il Centro Follioley di Issogne, selezionato dalla giuria del premio Quaternario 90, e l'insediamento residenziale e turistico Grangesises, a Sauze di Cesana (1972-1986) comprendente la ricostruzione dell'antico borgo del 700, progetto vincitore del Prix Européen pour la Reconstruction de la Ville, conferito dagli Archives d'Architecture Moderne, nel 1987 a Bruxelles.