Centro per incontri religiosi
Il progetto iniziale di questo complesso, prevedeva l'inclusione, nella nuova struttura, di due differenti edifici già esistenti, uno del XIX secolo, l'altro realizzato invece negli anni Cinquanta del Novecento. L'elemento che avrebbe dovuto fare da collante tra vecchio e nuovo, sarebbe stato un chiostro, asservito all'edificio più antico. L'architettura costruita da Demaria, collocata su un terreno a leggera pendenza, presenta perciò un aspetto duplice: estremamente contemporaneo, ispirato al razionalismo nordico negli esterni, più intimo e accogliente, ma anche più comune, intorno all'elemento centrale, il chiostro.
L'edificio comprende una cappella, una sala per le riunioni, una mensa e una cucina e una zona riservata alle camere da letto, oltre a vari locali di servizio. Il complesso prende forma intorno al chiostro centrale, costituito da un blocco a un solo piano coperto con un tetto in coppi che spiove verso l'interno. Il chiostro non si apre direttamente al di fuori: non c'è una loggia ma un corridoio vetrato ad attenuare la rigidità degli inverni albesi. La cappella, posta in corrispondenza di uno degli angoli del chiostro, è a pianta quadrata e organizzata lungo la propria diagonale. Gli altri ambienti sono ordinati intorno al chiostro, che ha l'importante funzione di mediare tra le diverse architetture e le diverse destinazioni.
Recentemente il centro è stato ampliato con l'inserimento di un nuovo corpo dovuto agli architetto Ugo e Paolo Dellapiana.
Valerio Demaria (Alba, 1934) si laurea al Politecnico di Torino, nel 1959. Tra il 1964 e il 1970 partecipa, con altri giovani laureati, allo studio Polis, con il quale conduce un'intensa attività di ricerca sull'urbanistica e la pianificazione. Dall'inizio degli anni Settanta, si dedica al lavoro nella provincia albese intraprendendo un percorso professionale autonomo.
Bibliografia
Valerio Demaria - Architetture 1967-2000, ed. Skira 2000; con un saggio di Maurizio Cohen.