Casa Mulassano
La Casa Mulassano, all'angolo di Piazza delle Erbe, oggi piazza Rossetti, con via San Giuseppe, oggi via Manzoni, è un altro esempio di casa medievale riplasmata interamente su progetto del Busca. Il risultato è quello di una facciata che presenta al centro un doppio ordine di archi a tutto sesto, inserito fra due corpi di fabbrica laterali che presentano una superficie bugnata al piano terreno e una sottolineatura, sempre ottenuta con l'ausilio delle bugne, sull'unico spigolo visibile dalla piazza, e nella partitura del fronte sulla via.
Il pian terreno bugnato, gli spigoli bugnati che risvoltano sui quattro lati dell'edificio, i balconi di ferro e la consueta compostezza formale, così tipiche dell'architettura del Busca, si riscontrano anche nella Casa del Sacerdote Damiano Monte, posta tra il vicolo del Leon d'Oro e la via del Peso Vecchio, oggi via Bosio, e in quella del canonico Moreno, in via Mandelli, eseguite sempre nella seconda metà degli anni Cinquanta.
Giorgio Busca (Alba, 1818-1977), Frequenta l'Università di Torino e si laurea in Architettura Civile il 7 luglio 1841, con una tesi discussa con Ferdinando Bonsignore, progettista della Chiesa della Gran Madre di Torino.
Immediatamente dopo la laurea, inizia la sua brillante carriera come politico e come architetto. Nel 1845 fa parte del Consiglio di Ornato, e nel febbraio del 1848 entra nel Consiglio aggiunto. Il 19 settembre 1854 viene nominato sindaco dal Re, carica che mantiene fino al 16 novembre 1865.
Fra le sue opere architettoniche ricordiamo il Teatro Sociale, il Ginnasio Liceo Govone, Palazzo Porro, il Cimitero Urbano e la facciata del Seminario Maggiore.
Bibliografia
CAVALLARI MURAT, Augusto: Tessuti urbani in Alba, Città di Alba, 1975.
VIGLINO DAVICO, Micaela, PARUSSO Giulio: Giorgio Busca architetto e la città di Alba nell' Ottocento, Cassa di risparmio di Cuneo, Famija Albeisa, 1989.
VIGLINO DAVICO, Micaela (a cura di Gianfranco Maggi): Alba 1848 - 1898, con contributi di Elena Dellapiana, Laura Guardamagna, Vittorio Rapetti e Giancarlo Subbrero, ed.Piazza, Torino 1994.