Seminario vescovile
Il nucleo antico della città di Alba, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento è interessato da una serie di progetti che tendono a configurare la capitale delle Langhe come moderno centro urbano. Innanzitutto viene data la priorità ad interventi di allineamento e regolarizzazione delle vie centrali e delle piazze, come passo necessario per il raggiungimento di quel decoro urbano che era stato auspicato da oltre venti anni. Uno dei primi e significativi interventi che si collocano in questo contesto, riguarda l'area occupata dal Seminario. Nel 1844 il Busca, laureato appena da tre anni, ma già tenuto in gran considerazione in virtù dei suoi studi accademici e per i contatti che aveva con l'ambiente torinese, subentra all'ingegner Vandero nel progetto per l'ampliamento del Seminario Vescovile, per il quale era stata prevista la costruzione di un nuovo fabbricato prospiciente la piazzetta.
Il progetto di Busca, che prevede la demolizione di alcune parti secondarie dell'edificio seminariale preesistente, è costituito da una nuova manica ortogonale a quella esistente porticata, arretrata rispetto alla piazzetta. Essa verrà in realtà realizzata un po' più avanzata e costituirà un adeguato sfondo alla successiva piazza del Teatro, al tempo ancora occupata da vecchie costruzioni, di proprietà del Seminario, che verranno cedute nel 1857 al Comune ed in seguito demolite, lasciando così libero il prospetto del nuovo fabbricato.
Il sobrio edificio su tre piani progettato da Busca viene definito nella sua mole dalle bugne angolari e dal cornicione a mensola, e presenta un ingresso messo in evidenza dalla presenza di quattro lesene e sormontato da una balaustrata. L'alternanza di finestre architravate e ad arco rafforza il ruolo dell'ingresso come punto focale della composizione. Il completamento della facciata sarà effettuato nel 1851; alla fine degli anni Settanta dell'Ottocento risale l'ulteriore ampliamento realizzato con la costruzione della manica interna.
Questo progetto giovanile contribuirà ad accrescere la considerazione professionale del giovane architetto albese, che contribuirà in maniera fondamentale alla costruzione della città nell'Ottocento.
Giorgio Busca (Alba, 1818-1977), Frequenta l'Università di Torino e si laurea in Architettura Civile il 7 luglio 1841, con una tesi discussa con Ferdinando Bonsignore, progettista della Chiesa della Gran Madre di Torino. Immediatamente dopo la laurea, inizia la sua brillante carriera come politico e come architetto. Nel 1845 fa parte del Consiglio di Ornato, e nel febbraio del 1848 entra nel Consiglio aggiunto. Il 19 settembre 1854 viene nominato sindaco dal Re, carica che mantiene fino al 16 novembre 1865.
Fra le sue opere architettoniche ricordiamo il Teatro Sociale, il Ginnasio Liceo Govone, Palazzo Porro, il Cimitero Urbano e la facciata del Seminario Maggiore.
Bibliografia
CAVALLARI MURAT, Augusto: Tessuti urbani in Alba, Città di Alba, 1975.
VIGLINO DAVICO, Micaela, PARUSSO Giulio: Giorgio Busca architetto e la città di Alba nell' Ottocento, Cassa di risparmio di Cuneo, Famija Albeisa, 1989.
VIGLINO DAVICO, Micaela (a cura di Gianfranco Maggi): Alba 1848 - 1898, con contributi di Elena Dellapiana, Laura Guardamagna, Vittorio Rapetti e Giancarlo Subbrero, ed.Piazza, Torino 1994.