Casa-torre Riva
Il complesso di edifici, denominato casa Riva, che si presenta come un isolato compreso tra la piazza Pertinace, via Cavour, vie Macrino e Toppino, è il risultato di una stratificazione edilizia avvenuta nei secoli.
Si tratta, in pratica, di almeno tre edifici distinti, di diversa epoca e con differenti caratteristiche tipologiche e di destinazione. Descrizione, in ordine cronologico di costruzione, degli immobili.
- Edificio a pianta rettangolare (6 x 10,5 m.) all'angolo tra via Toppino e via Cavour, con evidenti caratteristiche di casa–torre;
- edificio prospiciente la via Macrino e parte di via Cavour, con caratteristiche di residenza signorile, tardo medioevale;
- manica prospiciente la piazza e una parte di via Toppino con porticato che ha ora caratteristiche di edificio residenziale e in, passato, destinazione in parte rustica.
La casa torre è la parte più interessante per due ragioni: è un esemplare tipico e discretamente conservato di una tipologia medioevale ormai raramente ancora visibile; è estremamente antica.
Nel corso degli anni '60 su questo edificio e sull'isolato venne attuato un intervento di sfoltimento edilizio che portò all'abbattimento di parte della manica prospiciente la piazza e dei bassi fabbricati lungo la via Cavour. Questi bassi fabbricati erano nati sulle pertinenze agricole e rustiche della casa-torre, il loro scopo originario doveva essere collegato a tale funzione. La loro progressiva proliferazione e successiva trasformazione in bottega aveva portato alla quasi totale occlusione dello spazio interno dell'isolato.
Con la demolizione di questi bassi fabbricati si venne a creare un nuovo passaggio stradale tra la piazza Pertinace o di S. Giovanni e la via Cavour, l'attuale via Toppino.
L'altezza della casa-torre è considerevole, 15 metri circa, anche se assolutamente non paragonabili a quella delle contemporanee torri; lo stesso vale per lo spessore dei muri, 80 cm. alla base, le dimensioni di pianta, m. 6 x 10,5 circa. E', quindi, una tipologia intermedia tra la torre signorile e la residenza.
La funzione di difesa che essa doveva assolvere è espressa da ogni suo particolare. Fino ad altezza notevole, 8 metri circa su via Cavour e 11 metri circa su via Toppino, non sono rilevabili aperture originarie. Non ci sono neanche delle feritoie, che caratterizzavano le torri, anche se è possibile che, se esistevano, siano state successivamente trasformate in finestre. Tutte le finestre originarie visibili sono monofore con arco a tutto sesto e hanno stipiti ed arco strombato a gradini, sono del tutto simili a quelle delle torri tranne che nello spessore dei muri e, di conseguenza, nel numero di gradini della strombatura.
L'attuale tetto a due falde, in coppi, ha semplicemente coperto il solaio piano originario, contornato da merli. Al di sotto dello spiovente, una cornice corre tutto intorno alla casa-torre. E' formata da tre parti distinte:
- una striscia decorativa, di mattoni a dente di sega;
- due striscie, identiche, aggettanti in cui i mattoni hanno funzione decorativa e strutturale al contempo, infatti quelli disposti di taglio, sostengono la striscia di muro aggettante superiore e danno effetti di chiaroscuro non lontani da quelli più eleganti degli archetti pensili.
Così la casa-torre, nella parte superiore, si ingrandisce in modo esiguo, ma percettibile. Al di sopra di questa fascia, fino allo spiovente del tetto, il muro è leggermente più sottile. Probabilmente, la fascia decorativa si trova, quindi, all'incirca in corrispondenza del solaio originario ed il tratto di muro superiore potrebbe essere la merlatura tamponata, ma non si vedono segni di tamponatura, è quindi possibile che essi fossero più in alto ancora o che l'edificio non avesse la merlatura tradizionale, ma piuttosto un parapetto continuo interrotto solamente da due feritoie sul perimetro della terrazza. Esse restano ben visibili sul prospetto verso la piazza e su quello verso Via Cavour.
Tutto quanto fa pensare ad una costruzione fortificata il cui rigore è in qualche modo temperato dalle graziose aperture romaniche. Forma, decorazioni, materiali avvicinano stilisticamente questa costruzione alle torri. La mancanza di elementi quali gli archetti pensili, presenti invece nella casa Marro, induce a credere che risalga ad epoca precedente, verso il XII secolo.
L'importanza della costruzione, soprattutto in relazione alle tecniche medioevali, ci assicura che essa fu l'espressione di una famiglia signorile di indubbia potenza.
Ai fianchi della casa-torre, lungo Via Cavour e perpendicolare a via Macrino, è addossato un edificio a tre piani fuori terra con evidenti caratteristiche medioevali: la residenza signorile.
I prospetti sono caratterizzati dal mattone faccia a vista. Tra la casa-torre e questo edificio è ben visibile il giunto tra le murature.
Due fasce marcapiano caratterizzano le facciate. Una è semplicemente una modanatura di cotto che divide il primo piano dal secondo ed è conservata in entrambi le vie. L'altra, più complessa, è formata da archetti pensili a doppio intreccio, di cotto. Sono ottenute mediante stampi preformati con una produzione artigianale di buon livello, che denuncia un'epoca posteriore a quella data alla casa-torre. Questa fascia si conserva solo su via Macrino.
Questo edificio addossato alla casa-torre è ad essa posteriore. Probabilmente risale alla fine del XIV secolo o all'inizio del XV, epoca in cui Alba, città lontana dai centri del Rinascimento, viveva l'ultima stagione del gotico, ormai divenuto ripetizione degli schemi passati.
L'ultimo grosso intervento avvenuto nell'isolato è la manica sulla piazza; la costruzione del porticato verso quello che a suo tempo era il giardino e di una manica piuttosto elevata a destinazione residenziale, significò l'abbandono della tipologia nobiliare.
Il porticato a tre arcate, residuo delle cinque precedenti, ridotte negli anni, presenta archi vagamente ogivali, ma che sarebbe meglio definire deformati. Nessuna decorazione abbellisce i prospetti.
Tutto il complesso è stato sottoposto, negli anni fra il 1980 e il 1990, ad un restauro conservativo molto accurato che ha riportato in luce, all'esterno, le caratteristiche più significative della costruzione medioevale.
Bibliografia
Per chi desiderasse approfondire lo studio architettonico delle torri, case-torri, residenze medievali si consiglia la consultazione di:
A. Cavallari Murat (a cura di), Tessuti urbani in Alba, Alba 1975;
G. Cravero - M. Piacentino, Alba Medioevale, Tesi di Laurea, facoltà di Architettura, Politecnico di Torino a.a. 1979-80.
Egle Micheletto (a cura di) Una città nel Medioevo, Famija Albeisa, 1999.
Tutti i volumi sono consultabili presso il Centro Studi "Beppe Fenoglio".
Sui singoli edifici sono stati effettuati studi e tesi di Laurea consultabili sulla rivista Alba Pompeia e presso la Biblioteca Civica.