Torre di Barbaresco
Sono state unificate in una sola scheda la torre di Barbaresco ed il vicino castello, anche se sono due costruzioni, almeno architettonicamente, diverse, in quanto la loro vicinanza ne fa un unico insieme urbanistico. Anche le loro vicende storiche, almeno per certe epoche, sono coincidenti. E' abbastanza difficile appurare a quanto lontano occorra risalire per approdare alle origini della storia di Barbaresco per le strutture fortificate del paese.
Qualcuno ha avanzato l'ipotesi che la torre, che tuttora domina il paese, ed è senz'altro il suo elemento emergente, sia addirittura di origine romana: ipotesi che verrebbe convalidata dal ritrovamento nel secolo scorso di un reperto romano alla sua base. Altri - probabilmente con maggior ragione - la datano al XII secolo. In effetti la fortificazione presenta caratteristiche più medioevali che romane: è di struttura quadrata o quasi quadrata con un lato di circa 9 metri, molto alta - circa 36 metri - ripiena di terra fin quasi alla metà dell'altezza. Risulta allo stesso tempo di dimensioni inconsuete per una torre romana e poco giustificabile in questa veste anche strategicamente, non vedendosi, almeno attualmente, in che contesto difensivo una simile presenza potesse inserirsi. Può darsi tuttavia che effettivamente qualcosa di romano esistesse prima della fortificazione attuale le cui murature, in ogni caso, sono sicuramente medioevali. D'altra parte la torre non è che il più imponente resto di una fortificazione assai più complessa, cioè di un castello vero e proprio, coronante una volta la cima della collina su cui sorge Barbaresco e di tale peso per la sua dimensione e la sua efficacia sul piano locale da conferire notevole lustro al paese.
Paese di cui si hanno notizie già nell'XI secolo, in quanto si trova citato nella donazione che il marchese di Monferrato fece all'abate di Fruttuaria e che l'imperatore Enrico II confermò a sua volta nel 1014. Anzi, proprio da questa donazione sembra di poter dedurre che a quell'epoca il paese di Barbaresco avesse già una qualche fortificazione. La quale già nel secolo successivo era di appannaggio di signori locali, i Di Barbaresco , e all'inizio del XIII secolo passò, insieme ai diritti annessi, al comune di Asti, dando origine a una complessa vicenda, in quanto appena due anni dopo altri proprietari, ma sempre della stessa famiglia, vendettero i loro diritti al comune di Alba. La questione fu sistemata alla fine del secolo con la rinuncia definitiva di Alba ai suoi pretesi diritti.
Nei secoli successivi il castello passò ai marchesi monferrini, ai Visconti, infine ai Savoia nel 1631.
Ma ciò che i Savoia ereditarono era poco più che un rudere, di cui sopravviveva, ancora in relativo buono stato, la torre (quella ancora attualmente visibile). Fu quindi necessario, in epoca barocca, ristrutturare in maniera pressoché totale la costruzione, che assunse, salvo le torretine d'angolo ancoraggi visibili e che la caratterizzano, ultimo ricordo dell'antica funzione guerriera, le caratteristiche di una grande residenza signorile.
Da quel momento castello e torre vissero praticamente due vite separate: più in alto sulla collina, dominante, la torre; più in basso, imponente costruzione in laterizio, il castello. La torre, unica superstite ‘militare' del complesso, fu purtroppo notevolmente danneggiata nel secolo scorso quando, nel 1821 le autorità comunali fecero abbattere la parte alta in modo che il terrazzo, così ricavato in cima all'edificio, potesse ospitare un gran falò estivo in onore dei reali di Sardegna in visita al vicino castello di Govone. Resta comunque una presenza caratterizzante e dominante sia per il paese di Barbaresco, che per il paesaggio intorno.
La torre è stata recentemente restaurata.
Bibliografia
F. Conti, Castelli del Piemonte, vol. III, Görlich, 1980.
A. Piovano, L. Fogliato, G. Cigna, I Castelli itinerari di poesia, storia, arte nel cuneese di ieri e di oggi, Cavallermaggiore, 1976.