Scuola agraria enologica
La Regia Scuola Enotecnica nasce nel 1881 grazie all'allora ministro albese Michele Coppino e agli enti locali, che intuiscono l'importanza della ricerca e dell'istruzione per formare del personale tecnicamente preparato e specializzato nel campo vitivinicolo per l'economia della zona. All'atto della sua istituzione la scuola possiede circa sei ettari di terreno in collina coltivato per lo più a vigna, in cui sorge un caseggiato rustico, con una cantina e una tinaia. Il primo direttore della Scuola, il professor Domizio Cavazza, il cui nome è inoltre legato alla creazione della tipologia secca del Barbaresco, contribuisce a dare un fondamentale impulso alla sperimentazione di nuove tecniche nell'ambito della viticoltura e dell'enologia.
L'edificio ospitante la Regia Scuola Enotecnica viene costruito dall'ingegner Costanzo Molineris nel 1897 seguendo un disegno ed un'organizzazione di impronta fortemente classica. Il progetto è infatti impostato su uno schema simmetrico che sul prospetto principale mostra un corpo centrale, contenente gli uffici amministrativi, legato, tramite dei portici a giorno a due corpi laterali, che contengono da un lato le aule scolastiche, e dall'altro il convitto, che può ospitare ottanta ragazzi. Il corpo che chiude l'insieme contiene dei laboratori per le applicazioni pratiche delle discipline insegnate. Questa organizzazione ruota intorno a un cortile porticato. Il decoro è affidato alla scelta di cornici, finestre arcuate e superfici bugnate, elementi estremamente curati nei particolari e nei dettagli.
Nel 1889 alla Scuola viene aggiunto un laboratorio chimico per l'effettuazione delle analisi enologiche, dei terreni e dei prodotti della viticoltura.
La scuola, oggi rinominata Umberto I, è oggi sede del corso di diploma universitario in viticoltura ed enologia dell'Università di Torino.
Costanzo Molineris, ingegnere e tecnico municipale ad Alba dal 1874 al 1880, è una delle figure più significative degli ultimi decenni dell'Ottocento. I suoi edifici sono contraddistinti da una ricerca formale molto varia ma sempre coerente.
Bibliografia
CAVALLARI MURAT, Augusto: Tessuti urbani in Alba, Città di Alba, 1975.
VIGLINO DAVICO, Micaela (a cura di Gianfranco Maggi): Alba 1848 - 1898, con contributi di Elena Dellapiana, Laura Guardamagna, Vittorio Rapetti e Giancarlo Subbrero, ed.Piazza, Torino 1994.
VIGLINO DAVICO, Micaela: La facies di Alba nell'Ottocento: i luoghi della borghesia, in: ALONGE, Roberto, VIGLINO DAVICO Micaela, DELLAPIANA Elena [et al.] Il teatro sociale di Alba: modernità e tradizione ed. Celid, Torino 1997, pag. 93-117.