Complesso dell'Opera Pia di San Paolo e Tempio
Il tempio dedicato a San Paolo Apostolo, sorge tra gli edifici che costituiscono la casa madre della Società di San Paolo, fondata da Don Alberione.
Nel 1925 viene iniziata la raccolta dei fondi per erigere il tempio; i primi lavori cominciano il 4 aprile 1925. La prima pietra posata dal vescovo mons. Francesco Giuseppe Re per dare avvio alla costruzione, proviene dalla Porta Santa della Basilica di San Paolo a Roma, e viene messa in opera il 25 giugno dello stesso anno. Madrina della chiesa era la signora Ester Vico, moglie del sindaco Giovanni Vico, padrino il signor Sebastiano Montanaro. Alcuni contrattempi conducono ad una sospensione dei lavori, che possono riprendere soltanto alla fine dell'estate 1926. L'ingegnere Giuseppe Gallo, attivo costruttore di chiese, è incaricato dei lavori; dopo la sua morte, avvenuta alla fine del 1926, gli succede il figlio Bartolomeo. I lavori per la costruzione della nuova chiesa durano quattro anni, e vengono portati a termine anche grazie alla disponibilità di tre fornaci albesi che offrono i loro prodotti a un prezzo contenuto.
La facciata del Tempio, di impronta classicheggiante, inaugurata nel 1964, presenta un ingresso centrale incorniciato da un arco sovrastato da un timpano scolpito da Franco Pirastru Usai, nel quale è riprodotto San Paolo in compagnia dei suoi discepoli. Due corpi laterali fiancheggiano l'ingresso. Sopra di essi, sulla balconata, svettano sei grandi statue realizzate da Adriano Alloati che riproducono i Padri e i Dottori della chiesa. Lungo la trabeazione campeggia il motto paolino: Sono stato eletto a difensore del Vangelo.
Riccamente ma non pesantemente decorato, di imponenti dimensioni, l'interno della chiesa rievoca l'architettura barocca e presenta una pianta a croce greca con una sola grande navata. Fregi, riquadri, nicchie sono disegnati con levità; l'effetto di leggerezza è accresciuto dalle aperture ovoidali, a conchiglia e rettangolari poste alla base della volta. Cappelle circolari e rettangolari si alternano sui lati della navata. Il pavimento marmoreo è organizzato secondo un disegno geometrico nel quale trovano posto degli elaborati intarsi. L'insieme è gradevolmente colorato secondo una gamma di toni delicati. Vetrate policrome provenienti dalla Germania, sculture e altre opere d'arte, arricchiscono l'insieme.
La chiesa si affaccia sulla Piazza San Paolo, ed è inserita nell'imponente complesso della Casa Madre della Società di San Paolo.
Protagonista dell'architettura sacra piemontese tra Otto e Novecento in stile neobarocco, Giuseppe Gallo, ingegnere politecnico, è autore di una vastissima produzione di nuovi edifici e interventi di trasformazione e restauro. Muore nel 1926, mentre sta costruendo la chiesa paolina di Alba.
Bibliografia
VOLPIANO Mauro: Giuseppe Gallo: l'architettura sacra in Piemonte tra Ottocento e Novecento ed. Allemandi, Torino, 2002.