Chiesa Parrocchiale
Neive è un comune poco distante da Alba. L'antico centro urbano, posto sulla sommità di un colle, è stato abbandonato da gran parte dei suoi abitanti quando, nel XIX secolo, una ferrovia è stata costruita al fondo della valle. La polarità urbana così creata ha creato una nuova area di sviluppo e, di conseguenza, una grossa fetta della popolazione ha deciso di trasferire là la propria residenza. In questo particolare contesto si colloca il progetto per una chiesa parrocchiale redatto da Valerio Demaria, che presta estrema attenzione alle necessità di una comunità che ha il bisogno di trovare dei luoghi non soltanto dedicati al raccoglimento e alla preghiera, ma anche allo svolgimento di una serie di funzioni che vanno dalle riunioni culturali agli incontri di quartiere, alle attività sportive per i giovani. Il complesso, a tutt'oggi ancora non del tutto ultimato, comprende infatti oltre alla chiesa e all'abitazione del parroco, anche una sala polivalente e dei campi sportivi attrezzati.
L'edificio, opera giovanile dell'architetto, è composto da volumi semplici e gioca sulle loro sporgenze e rientranze, che rompono la monotonia della tessitura uniforme dei mattoni, interrotta solo da piccole aperture quadrate e da tagli verticali che creano dei giochi di luce all'interno. I contorni dei corpi scala e del campanile, posti sulla facciata della chiesa, sono definiti dall'alternanza pieno-vuoto creata con il disegno dei mattoni.
L'edificio, si articola su due livelli. Al piano inferiore, troviamo la sala conferenze, indipendente e visibile soltanto da un lato, poichè parzialmente interrata. Ha un ingresso svincolato dal resto della struttura, sistemato sulla facciata opposta rispetto a quella principale della chiesa, ed è provvista di attrezzature e servizi. Alla chiesa, collocata al piano superiore, si accede da un ingresso discreto, collocato in una sorta di pronao, nascosto dietro ad uno dei due volumi geometrici sporgenti, rispetto all'andamento complessivo della facciata, in cui sono collocate le scale. La copertura, dall'aspetto leggero ma realizzata in cemento armato, è inclinata e leggermente concava, e insieme ad altri elementi, come la punteggiatura delle piccole aperture, è una citazione corbuseriana.
La casa parrochiale affianca l'edificio principale ed è collegata ad esso tramite un esile braccio.
Valerio Demaria (Alba, 1934) si laurea al Politecnico di Torino, nel 1959. Tra il 1964 e il 1970 partecipa, con altri giovani laureati, allo studio Polis, con il quale conduce un'intensa attività di ricerca sull'urbanistica e la pianificazione. Dall'inizio degli anni Settanta, si dedica al lavoro nella provincia albese intraprendendo un percorso professionale autonomo.
Bibliografia
Valerio Demaria - Architetture 1967-2000, ed. Skira 2000; con un saggio di Maurizio Cohen.